Pulìtica

Il diversamente giovane siciliano libero

Diffondi l'Amore

Ringrazio il segretario nazionale di Siciliani Liberi, Eliana Esposito e la direzione nazionale di Siciliani Liberi per aver individuato in me una figura nuova d’affiancare ai Giovani Siciliani Liberi, (COMUNICATO) seguirò, stimolerò e apprenderò da loro, idee e iniziateive apportando quel piccolo contributo che un diversamente giovane come me, può dare a questi volenterosi, forti e già volorosi giovani siciliani liberi.

In qualche misura è un compito che in passato in poche occasione inconsapevolemente avevo svolto, supportando la Giuvintu Siciliana Libira nella realizzazione del BLOG e nel formare alcuni di loro nell’uso di wordpress, o il ritaglio e il montaggio di video, qualche ritocco grafico, certamente stare a contatto con i giovani aiuta a sentirsi vivi.

Ma un conto è farlo cosi saltuariamente e un altro sarà farlo più costantemente, perché la costanza in tutte le situazioni è un elemento per raggiungere qualsiasi obbiettivo.

C’è un famoso detto siciliano che recita cosi, “Lu surci ci dissi a la nuci: dammi tempu ca ti spirtusu” in questo detto c’è esattamente il concetto di costanza, continuiamo e non molliamo che ben presto la noce si aprirà.

E si apriranno si le porte del palazzo occupato, grazie alla sviluppata consapevolezza dei nostri giovani siciliani liberi a cui una politica cieca e asservita ai voleri sovranazionali, ha negato loro un futuro certo condannandoli per sopravvivenza per un lavoro all’esilio della propria terra.

Fa davvero paura l’emorragia dei nostri giovani costretti ad emigrare dalla Sicilia per trovare un lavoro, e qui faccio un accorato appello a tutti i diversamente giovani siciliani come me: “Ma non siamo stanchi di vedere tutto cio? Perché non reagiamo ?”. Non c’è bisogno di fare guerra e fuoco, ma almeno quella benedetta matita la vogliamo usare? Basta premiare gli ultimi, basta premiare quei partiti che metaforicamente rappresentano l’acqua nuova e limpida e non contaminata, rispetto a quella puzzolente e stagnante dei SPAartiti che occupano i palazzi del potere.

Ma quanti siciliani padri e madri, nonni e nonne sarebbero contenti di avere nelle vicinanze i loro figli e i loro nipoti che crescono e lavorano in questa sacra terra che è la Sicilia, anziché vederli o ascoltarli tramite uno smartphone, lontanti dagli affetti e non proprio felici.

Concludo e ringrazio per questo compito che la segreteria mi ha assegnato, un compito che si può interpreatare anche come mentore o guida anziana dei Giovani Siciliani Liberi, ponendomi e ponendoci assieme ai Giovani Siciliani Liberi un primo obbietivo, ovvero quello di crescere come iscritti e partecipanti, perché un altro detto fondamentale recita cosi “Na nuci dintra un saccu scrusciu ‘un nni fa”.

E questo vuol dire impegnarsi, non solo i giovani che già partecipano nel coinvolgere e socializzare invitando altri giovani che portino viva e fervida partecipazione, ma vuol dire anche per noi diversamente anziani, sollecitare talvolta l’apatismo e l’accettazione supina dei nostri figli e nipoti di questo stato di colonia che condanna il futuro dei nosti giovani.

Ed allora anche noi già avanti negli anni, invogliamo i nostri figli e nipoti a partecipare, diciamo a loro di andare a vedere e sentire cosa dicono i Giovani Siciliani Liberi, diamoci da fare e aiutiamoci tutti a riprendere il palazzo occupato da una indegna politica, per garantirci il futuro di tutti.

Giuseppe Marchese

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