Ricordando Canepa
17 giugno 1945. Randazzo, contrada Murazzu Ruttu.
Una camionetta con a bordo Antonio Canepa e un pugno di ragazzi dell’Esercito Volontario Indipendentista Siciliano (EVIS), di cui il professore è leader indiscusso, incontra un posto di blocco dei carabinieri.
Al rifiuto di fermarsi allo stop, scatta uno scontro a fuoco dove il generale, Carmelo Rosano (22 anni giusto quel giorno) e Pippo Lo Giudice (18 anni) perdono la vita sotto il fuoco italiano.
Canepa, docente universitario, partigiano e sicilianista, cade valorosamente coi suoi commilitoni per la libertà della Sicilia.
Noto come Mario Turri, suo nome di battaglia, Canepa resta un martire, un eroe dell’indipendentismo siciliano. Il sacrificio suo e di altri patrioti, caduti con la trinacria in petto e col nome della Sicilia sulle labbra, portò al compromesso dello Statuto, vilmente tradito proprio da una delle due parti contraenti questo patto. Davanti a uno stato spergiuro, bisogna ricordare chi ha dato la vita per l’indipendenza della nostra patria isolana. E, ispirati dal suo eroismo, democraticamente perseguire, con persuasione, informazione e campagne politiche, un ritorno in grande di quella fiamma che, negli anni ’40, travolse la meglio gioventù siciliana.
Noi, GSL, teniamo accesa la fiamma del ricordo perché, con paziente lavoro e forza d’animo incrollabile, divampi come un incendio nei cuori di tutti i siciliani.
ANTUDO! Onore a Canepa e all’EVIS!